Corniglia è una frazione del Comune di Vernazza e si differenzia dagli altri borghi delle Cinque Terre, per la sua posizione elevata rispetto al mare. Sorge, infatti, su un promontorio alto un centinaio di metri, caratterizzato da un tratto di costa che precipita ripidissima e che, dal mare, risulta impraticabile.
L'abitato, circondato per tre lati da vigneti, si apre verso una concavità naturale intensamente coltivata e si allarga sulla rotondità pianeggiante del dorso della collina che sale pian piano, fino alle asperità del monte Capri. Il carattere agricolo dell'insediamento, più legato all’entroterra che al mare, e la tipologia urbanistica e edilizia diversa da quella dei paesi di fondo valle, fanno sì che Corniglia sia classificato come borgo rurale.
Lungo il percorso principale del borgo, praticamente pianeggiante, si allineano le case strette l'una all'altra che presentano caratteri tipologici diversi dalle schiere dei borghi più strettamente marinari. Gli edifici originari sono più bassi, formati in genere da tre piani. Le singole unità sono formate da un grande locale, al piano più basso in parte seminterrato, munito di grandi aperture verso la strada e destinato certamente a cantina. I piani superiori, ai quali si accede per mezzo di una scala o interna o esterna - a seconda della situazione del terreno - accolgono i locali di abitazione.
Anche le case di Corniglia, per la tipologia edilizia legata all'andamento del terreno in forte pendenza, presentano una duplice possibilità di accesso e di conseguenza un maggior sviluppo della superficie dei piani superiori rispetto al seminterrato. La ferrovia corre in basso, lungo il mare, all'inizio del cosiddetto “spiaggione” - spiaggia di ciottoli bagnata da un mare limpidissimo - che porta in direzione di Manarola.
Nella prima parte dello “spiaggione” sorge un villaggio turistico prefabbricato, che occupa la vecchia sede ferroviaria. Dalla stazione si sale al paese camminando a monte della ferrovia e poi salendo una suggestiva scalinata a zig-zag, chiamata la “Lardarina” e formata da 377 scalini.
Una volta i gradini erano 365, come i giorni dell'anno, poi ne furono aggiunti altri nell'ultimo tratto, ove inizia il paese. In auto e moto si può raggiungere Corniglia percorrendo la breve rotabile - costruita di recente sul dosso della collina - che porta fin sulla piazzetta principale.
Da Corniglia si accede anche alla selvaggia spiaggetta di Guvano.
CENNI STORICI
Le origini di Corniglia sono remote, probabilmente romane. Il toponimo di Corniglia deriva forse da una famiglia romana, da cui presero il nome di Corneli i liberti affrancati, o da Cornelius, colono romano proprietario di un fondo che produceva già allora un vino rinomato.
Come prova di questa ipotesi, si ricordano, infatti, le anfore per vino scoperte negli scavi di Pompei, sulle quali si legge il nome di Cornelia.
Durante il Medioevo, il borgo subì le stesse vicende dei paesi vicini. Gli annalisti narrano di anni foschi e sanguinosi, di feroci rivalità terriere e di violente gelosie di dominio, durante i quali Corniglia subì la dominazione dei conti di Lavagna, dei Signori di Càrpena, di Luni.
Nel 1254 il paese passò dal dominio di Papa Innocenzo IV a quello di Nicolo Fieschi che nel 1276, con la vendita dei Castelli di Càrpena a Genova, rinunciò al diritto sugli uomini di Corniglia: questo fatto determinò e rafforzò il dominio della Repubblica di Genova su tutto questo tratto di costa.
Della relazione tra i Fieschi e Corniglia è prova la festa che ogni anno, la quinta domenica di Pasqua, si celebra in onore di Santa Caterina Fieschi Adorno, eletta patrona di questa gente.
Sappiamo con certezza che c'era anche un castello, conquistato dai Pisani nei primi anni del Duecento e poi restituito nel 1254. Nel 1556, a causa dei frequenti assalti dei pirati, i Genovesi costruirono una rocca i cui resti si trovano nella parte alta del promontorio, proprio in fronte al mare.
Il paese anticamente era più esteso: verso sud, la collina, che ora si presenta come nuda scogliera si estendeva verso il mare, formando il nucleo maggiore. Qui, sul luogo dell’attuale cimitero, sorgeva la prima parrocchiale, dedicata a Santa Maria Maddalena. Il mare causò gravi scoscendimenti a danno di quel nucleo abitato. Nel 1885 franò la piazzetta semicircolare di Santa Maria che si ergeva come vedetta verso l'orizzonte del mare.
DA VEDERE
Uno dei monumenti più interessanti delle Cinque Terre è la Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, situata nella parte alta del paese.
La chiesa presenta una sovrapposizione di stili molto particolare: l'attuale edificio risale al 1330-34, ma probabilmente sorse su una costruzione più antica, di cui sono ancora visibili alcune parti nel muro esterno.
Un'iscrizione gotica sopra il portale attribuisce l'opera ai noti maestri Matteo e Pietro di Campilio. I Fieschi disposero che fosse ricostruita in stile gotico, ma lo stile predominante è il barocco.
La facciata, che è rimasta la parte più interessante, è costruita con pietra locale.
Il cornicione è a denti di sega, sorretti da archetti ogivali.
Nella parte centrale, sopra l'entrata, primeggia il rosone, in marmo di Carrara con intagli vari e assai belli. Vi sono diversi disegni tra gli intrecci degli archetti ed ogni lobo, mentre al centro della ruota è raffigurato un cervo dalle corna ramificate, emblema di Corniglia.
L'interno non presenta cose di rilievo: fu rimaneggiato in stile barocco e subì vari rifacimenti. Molto bello l'altare maggiore, della metà del XVIII secolo.
Sul retro, il coro in legno, mal conservato. In alto, sopra il coro, si trova un quadro raffigurante il "primato" di Pietro, opera settecentesca del pittore Fenelli.
Ancora sopra vi è un altro quadro: raffigura la Madonna delle Grazie, e richiama il quadro omonimo del Santuario di San Bernardino. Numerosi sono altri dipinti dei Seicento e Settecento.
Altra costruzione degna di nota è l'Oratorio dei Disciplinati di Santa Caterina, che sorge nel borgo su un lato della piazzetta di Largo Taragio, centro della vita sociale del paese. Dietro l'Oratorio, risalente al XVIII secolo, si trova una terrazza a picco sul mare.
Il Santuario di Santa Maria delle Grazie, sito in località San Bernardino. Immerso tra le terrazze e nel verde si trova il Santuario di Corniglia, costruito agli inizi dell'Ottocento in sostituzione di una più antica cappella che la tradizione vuole fondata da San Bernardino di Siena.
La dedica a Santa Maria delle Grazie si deve ad un antico quadro - raffigurante la Madonna con il Santo senese - al quale si attribuiscono miracoli. Si racconta, inoltre, che San Bernardino restò a lungo a pregare in questi luoghi, un tempo praticamente inaccessibili.
L'unica testimonianza rimasta delle fortificazioni genovesi è una rocca datata intorno al 1556, posta su una rupe a strapiombo sul mare.
Tratto da Travel Italia